“Si chiama educazione”: per fare le cose a scuola, il padre costringeva suo figlio a correre sotto la pioggia.

Nei primi freddi giorni di primavera, una pioggia incessante cade, un ragazzo di dieci anni corre maldestramente lungo una strada di campagna.

Non ha scelta – la strada per la scuola si estende per un chilometro e mezzo e dietro di lui c’è un fuoristrada con un padre inflessibile.

"Si chiama educazione": per fare le cose a scuola, il padre costringeva suo figlio a correre sotto la pioggia.

Brian Thornhill ha attirato l’attenzione dei media quando ha pubblicato un video documentario del suo stesso figlio vittima di bullismo – secondo gli standard di tolleranza moderni.

Ha proibito a Hayden, 10 anni, di salire sull’autobus scolastico e lo ha costretto a recarsi a scuola a piedi.

"Si chiama educazione": per fare le cose a scuola, il padre costringeva suo figlio a correre sotto la pioggia.

O meglio, a correre, in qualsiasi condizione atmosferica, per un’intera settimana consecutiva.

E affinché il ragazzo non si sottragga, il padre severo lo segue, registra un video e spiega le ragioni di tale atto.

"Si chiama educazione": per fare le cose a scuola, il padre costringeva suo figlio a correre sotto la pioggia.

Hayden Thornhill è un figlio amato, ma è un tiranno. Non uno di quelli che hanno un tatuaggio sul culo, ma un semplice ragazzo maleducato.

E chi lo educerà se oggi non è possibile alzare la mano o alzare la voce contro un bambino? Hayden è riuscito a litigare così tanto con i bambini tre volte in tre giorni che è stato cacciato dall’autobus scolastico. E gli insegnanti si lamentano, quindi il “dannato dossier” di Brian ha preso una decisione: non puoi frenare le emozioni, controllarti in mezzo alla folla – andrai a scuola da solo e a piedi.

"Si chiama educazione": per fare le cose a scuola, il padre costringeva suo figlio a correre sotto la pioggia.

Forza! Brian Thornhill crede che il sistema moderno di istruzione sia in un vicolo cieco. Ai genitori viene consigliato di essere “amici” dei loro figli, insiste – io sono il padre! Colui che deve educare, essere severo, correggere e punire per una causa.

Essere un esempio e una garanzia di comportamento corretto, non dare tregua e non permettere ai bambini di essere vigliacchi. La società li insegnerà comunque ad essere sottomessi, senza scrupoli. Purtroppo. Quindi, devi inculcare le giuste competenze da solo. Così.

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